“Wonder” non soltanto un film ma un invito alla gentilezza dinanzi alla diversità

Wonder è il film tratto dall’omonimo libro di R.J. Palacio, che ha riscosso moltissimo successo per la trasversalità delle tematiche affrontate, che non si esauriscono nell’affrontare temi come il bullismo, l’accettazione del diverso, il ruolo della famiglia, l’accettazione di sé, dell’altro e l’inclusione, ma contiene in sè un messaggio ancora più profondo: l’invito alla gentilezza. Essere gentili col prossimo, non solo coi nostri cari ma anche con chi non conosciamo, poiché la gentilezza affonda le sue radici nel sentimento d’amore verso il prossimo, nel rispetto di se stessi e dell’altro.


Prima di proseguire però, è opportuno riprendere brevemente la trama del film.

 Il personaggio principale del film  è un bambino di 12 anni, August Pullman, per gli amici e familiari Auggie, che si trova all’ingresso della scuola media non avendo mai frequentato una scuola per via della sua condizione di salute, in quanto a causa di una malattia congenita dello sviluppo del cranio facciale (sindrome di Treacher Collins) è stato fin dalla nascita costretto a subire molti interventi chirurgici tali da consentirgli le principali funzioni vitali in maniera autonoma, come respirare e mangiare, lasciandogli però delle visibili cicatrici sul volto. Questa condizione lo costringe a studiare in casa per i primi anni di vita e crescere in un ambiente iperprotettivo, dovuto a dei genitori molto apprensivi, e  senza la possibilità di farsi molti amici. Tutto cambia però quando i genitori decidono che Auggie sia pronto per andare in una scuola pubblica, infatti, è proprio il suo ingresso nelle scuole medie l’elemento portante di tutta la storia, che lo condurrà a scontrarsi con emozioni contrastanti come ansie, paura di non piacere, ma anche felicità per l’incontro di nuovi amici che lo sostengono proprio quando Auggie dovrà fare i conti con la presenza di un ragazzo “bullo” che muoverà  continui insulti nei suoi confronti a causa del suo aspetto. Solo alla fine del film il “bullo” si sentirà dispiaciuto e consapevole dei propri errori e così finalmente Auggie potrà vincere le sue paure e circondarsi di persone che lo apprezzano  e lo vogliono bene al di là del suo aspetto esteriore. 

Si tratta di un film certamente pedagogico che si adatta perfettamente ad ogni fascia di età, nonostante la giovane età del protagonista. Auggie, infatti, con la sua forza interiore e il sostegno dei genitori riesce a riscattarsi dalle sue paure, vincendo persino il bullismo. Un film che mostra il valore dell’inclusione ma che lascia spazio alla gentilezza.  Wonder è un inno alla gentilezza, che bisogna imparare a trasmettere ed insegnare ai più piccoli, i futuri adulti del domani. Un esempio di grande valore anche per il mondo degli adulti, che hanno molto da imparare dalla genuinità dei bambini, da quella bontà che nasce da un atto d’amore libero verso il prossimo. Si tratta di un invito alla gentilezza, poiché solo lei è in grado di salvare il mondo dalla cattiveria, dai disvalori e dalla presunzione.  

Per chi non l’abbia ancora visto, il mio consiglio è non perdetelo, offre moltissimi spunti di riflessione. Un film che si presta moltissimo se volete trattare con i vostri alunni o figli il tema del bullismo, dell’inclusione e dell’accettazione dell’altro.


Vi allego qui sotto il trailer ufficiale e buona visione!
 

Trailer Wonder