Letture del mese di Marzo


Marzo è il mese ideale per dare inizio ad una bella rubrica sulla lettura! Questo mese vi proporrò la lettura di tre libri che hanno catturano il mio interesse in modo particolare. Eccoli elencati di seguito.


Copertina del testo

Iniziamo con un testo di Laura Malavasi dal titolo “L’educazione naturale nei servizi e nelle scuole dell’infanzia”. Si tratta di una ri-edizione aggiornata e pubblicata nel 2019, che ha al centro del suo discorso proprio l’educazione naturale, un tema ormai conosciutissimo ma spesso poco praticato a causa delle difficoltà didattiche e organizzative che questo modello pedagogico presenta. Secondo quanto afferma l’autrice del testo vi sono ancora  poche esperienze di educazione in natura e troppo di nicchia, tale da comportare il rischio che queste diventino esclusive ed elitarie. Ragion per cui la dottoressa Malavasi sostiene la necessità di un ribaltamento culturale che deve coinvolgere non solo la scuola, i ricercatori, gli insegnanti ed educatori ma la comunità tutta, in quanto stare all’aria aperta non può essere considerata e non deve più essere percepita come un’esperienza disponibile a pochi; deve invece essere offerta a tutti  i bambini la possibilità di sperimentare un modello educativo capace di porre al centro l’esperienza diretta con la natura e gli elementi naturali, l’agire, l’esperire attraverso i sensi, l’esplorare attraverso il gioco libero. Secondo Lousie Chawla, docente di psicologia ambientale alla Kentucky State University, citata nel testo, vi è quindi la necessità di istruire genitori e educatori in generale alla ricerca di natura, risvegliando in loro il desiderio di giocare all’aria aperta, in quanto il solo ambiente naturale incide positivamente sul benessere psico-fisico di ogni essere umano. 
Leggere questo libro mi ha aperto ad un mondo nuovo, quello dell’educazione in natura, spesso conosciuta come Outdoor education, che letteralmente sta ad indicare “educazione fuori dalla porta” , fuori dall’aula che inchioda i bambini tutto il giorno seduti fra i banchi di scuola. Il suo è un ottimo testo per chi si vuole approcciare per la prima volta a questo modello pedagogico e trarne spunti interessanti, anche per attività pratiche. Consigliatissimo.




Copertina del testo

Altra lettura interessante invece riguarda un testo di Paolo Vittoria intitolato “L’educazione è la prima cosa! Saggio sulla comunità educante” . Qui l’autore rilegge alcuni pensieri di educatori del nostro tempo come Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani e Paulo Freire, considerati i maggiori interpreti della teoria della comunità educante. Questi sono definiti maestri di strada poiché il loro lavoro educativo viene espletato fra la comunità, e tutti condividono l’idea che l’educazione oggi, debba ripartire dalla costruzione di comunità educanti, cioè l’idea di una comunità che educa e si auto-educa. Questi pensatori, infatti, considerano la comunità come un dono, ma anche un dovere comune. E la comunità nella sua duplice accezione di bene comune e dovere comune evoca il carattere della condivisione e della responsabilità etica e sociale. Un testo da non perdere se come me siete convinti che la comunità possa assumere un ruolo un indispensabile all’interno del processo educativo. Forti dell’idea che la comunità possa essere motore dell’apprendimento, del cambiamento e del progresso sociale.


Copertina del testo

Ultimo testo, ma per questo non meno interessante è “L’educazione (im)possibile. Orientarsi in una società senza padri” del famosissimo psichiatra di fama mondiale Vittorino Andreoli. Il libro prova a mettere alla luce le derive comportamentali dei più giovani e il modo in cui genitori ed insegnanti provano a trovare soluzioni. Ciò che emerge con chiarezza in seguito ad un’attenta lettura è il fallimento educativo, quale malessere profondo che riguarda tutti e che può essere risolto soltanto con uno sforzo comune, dando vita ad umanesimo integrale che unisce tutti. Si tratta di trovare nuovi punti di riferimento alla quale appellarsi, poiché la crisi che oggi coinvolge la famiglia e i ruoli di padre e di madre non lasciano altra strada che trovare punti di riferimento differenti, ausiliari, capaci di colmare la mancanza e il vuoto esistenziale che gli “adulti” hanno lasciato ai propri figli. L’unione di genitori, fratelli, sorelle, insegnanti, educatori, familiari, è la forza necessaria affinché la nostra società costruisca un domani solido alle future generazioni, capace di aiutare davvero i nostri figli a trasformarsi in uomini e donne capaci di diventare i genitori di domani, riferimenti stabili e responsabili. Un libro ricco di spunti educativi e riflessioni, consigliato per chi crede fortemente nella forza di un’educazione possibile, in grado di produrre sani cambiamenti.