Perché è importante educare i bambini alla parità di genere?
Fin da piccoli bambini e bambine vengono persuasi dell’idea che esistano dei ruoli prestabiliti, da una legge considerata quasi “naturale”, che impongono dei comportamenti e delle caratteristiche standardizzate e classificabili come “cose da maschi” e “ cose da femmine”. Ancor più grave è che tali ruoli devono essere rispettati, nei gusti, nelle scelte, nell’aspetto fisico, nelle preferenze di genere e quant’altro, col rischio che se trasgrediti si possa incorrere in punizioni o addirittura “aggiustamenti”. Ciò si verifica a casa come a scuola, lo vediamo bene perfino nelle pubblicità che accompagnano i giochi dei bambini, nell’uso dei colori considerati maschili, come il blu, o femminili, come il rosa; è tangibile anche nella scelta dello sport, una bambina è considerata maschiaccio se preferisce fare box o karate piuttosto che fare uno sport considerato più “adatto” ad una bambina. Allo stesso modo persiste il fatto che a un bambino non possa piacere la danza poiché considerata per sole femminucce.
Tutto ciò non fa che incidere negativamente sull’immaginario che la società costruisce sul significato di donna e di uomo, destituendo delle vere e proprie gabbie di genere.
Queste “categorie di genere” definiscono il ruolo della donna come colei che ha il solo compito di occuparsi della propria famiglia e della propria casa, e se pur quando riesce a emanciparsi dal ruolo di “casalinga”, la sua è solo un’emancipazione a metà, poiché non può pensare di andare a lavoro senza portarsi con sé il peso dei suoi doveri “di donna, madre e moglie”. E inoltre quando torna da lavoro sarà sempre lei a dover pensare a cucinare per il marito, aiutare i bambini a fare i compiti, sistemare la casa ed al contempo essere una moglie che non trascura il proprio marito. Tutto questo viene richiesto solo alla donna.
All’uomo invece viene affidato un ruolo più “duro”, alzarsi presto la mattina per andare a lavoro cosicché possa pensare a sostenere la propria famiglia, pagare il mutuo di casa, le bollette ecc. Deve pensare a far carriera così da aumentare il suo salario e rendere orgogliosa e felice la propria moglie e la sua famiglia.
Seppur con toni provocatori e pungenti è questa l’immagine che ancora persiste all’interno del modello familiare di oggi. Un modello “tradizionale” che non lascia spazio al cambiamento, al reciproco aiuto e al desiderio di costruire una famiglia alla pari. Una famiglia in cui Donna e Uomo sono accanto senza distinzione alcuna, senza ruoli, per sostenersi vicendevolmente.
Oggigiorno i tempi sono cambiati, viviamo in una società che ormai si definisce più che moderna e seppur tutto questo possa sembrare superato, non è affatto così. Nel mondo esistono ancora uomini che guadagnano più delle donne pur svolgendo la stessa mansione. Esistono bambine che vengono considerate femminucce dai bambini e per questo escluse dal gioco. Tutto questo esiste ancora ed è per questo che non possiamo rassegnarci, l’educazione di genere nelle scuole è essenziale per eliminare una volta e per tutte questa pazza idea che esistano ruoli naturali.
Bisogna quindi ripartire dall’educazione, affinché si possa crescere senza differenze di genere e senza più ruoli o stereotipi, in quanto Il bambino che aiuta la mamma ad apparecchiare, in futuro sarà un uomo che aiuterà la propria moglie in casa perché entrambi, stanchi, tornano da lavoro. Allo stesso modo una bambina che da piccola dà un calcio ad un pallone da grande potrà diventare una campionessa di calcio, alla pari di un bambino che ama ballare e sogna di diventare un ballerino professionista.
La parità di genere è dare a donne e uomini la stessa possibilità di scegliere chi voler diventare da grandi. Significa dare a tutti e due l’opportunità di accedere al lavoro dei propri sogni senza alcuna differenza di accesso o distinzione di paga. Uomini e Donne hanno lo stesso valore in quanto essere umani!
La lotta alla parità è essenziale, nelle scuole e non solo, poiché questa deve avvenire anche all’interno della stessa famiglia. In qualità di prima agenzia educativa la famiglia dovrà dare il buon esempio e vivere nella parità, per cui mamma e papà hanno la stessa facoltà di fare scelte in accordo con tutta la famiglia, inclusi i più piccoli.
Inoltre, educare le nuove generazioni al rispetto e alla valorizzazione delle differenze e della parità di genere, in termini di linguaggio, espressioni, atteggiamenti è diventata un’emergenza sociale anche per contrastare gli episodi sempre più frequenti di violenza contro le donne.
In tal senso non possiamo non citare la nostra Costituzione Italiana che riconosce pari dignità sociale e professionale a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso di appartenenza. Garantire la parità è un diritto oltre che un dovere, sia per le donne che per gli uomini.
Ecco che, oggi, una scuola che educa alla parità forma al meglio le donne e gli uomini di domani.
La scuola deve essere il luogo primario in cui formare la propria identità di genere, per questo non può esimersi dall’incoraggiare nuovi linguaggi nei bambini e nelle bambine, alla pari dello status che le donne hanno assunto in campo professionale e sociale. Per tale motivo secondo quanto scritto nella rivista education training network:
“l’educazione alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze, appare un validissimo strumento per la prevenzione della violenza sulle donne basata sul genere, che da un lato è volta ad incoraggiare il superamento di ruoli e stereotipi e, dall’altro, a privilegiare una visione delle differenze come ricchezza, non come fondamento di una gerarchia e di possibili discriminazioni, che contrasti la cultura alla violenza”.
Dunque, come possiamo educare i bambini alla parità di genere?
Sicuramente un metodo efficace, è in primo luogo il buon esempio in casa, un’educazione familiare attenta alla parità, dove si predilige l’ascolto, la condivisione delle scelte e dei punti di vista tra i membri della stessa famiglia. Oltre a questo, i genitori possono poi proporre delle letture che educano alle pari opportunità tra maschi e femmine.
Di seguito consiglio alcuni libri che possono trasmettere valori positivi di equità di genere, tra questi uno dei più belli è sicuramente Storie della buonanotte per bambine ribelli” – 100 vite di donne straordinarie di Francesca Cavallo e Elena Favilli.
Si tratta di un testo che contiene nelle sue pagine 100 esempi di forza e coraggio al femminile, di donne straordinarie che hanno cambiato il mondo. Sicuramente l’invito di questo libro della buonanotte è esortare le bambine di tutto il mondo a sognare in grande e credere di poter realizzare ogni desiderio con forza, dedizione e impegno.
Altro libro interessante è C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?” di Raquel Diaz Reguera.
La protagonista è Carlotta, una principessa super rosa ma che era stufa di esserlo. Perché non esistevano principesse che solcavano i mari o che salvassero i principi dalle fauci di un lupo feroce? Anche Carlotta voleva vivere le fantastiche avventure dei libri di fiabe, sognava di cacciare draghi e volare in mongolfiera!
Ed infine, ma non per ordine di importanza, consiglio il libro“Quante, tante donne. Le pari opportunità spiegate ai bambini” di Anna Sarfatti e Serena Riglietti; si tratta di un libro in rima che spiega ai bambini come uomini e donne siano uguali a partire dalla Carta Costituzionale e li supporta nell’inseguire i propri sogni qualunque essi siano. Un modo per capire che da grande si può fare la mamma e la casalinga, ma anche la sindaca e l’inventrice o, perché no, la fotografa di ragnatele e l’accompagnatrice di sirene. Un libro scritto al femminile, ma rivolto anche ai ragazzi e agli uomini che un giorno diventeranno.